la nostra socia e sostenitrice,sig.ra Luisa di Sanremo,nella passata riunione associativa di Modena, ci aveva stupito tutti nel descrivere come aveva eseguito il suo esame visivo da uno specialista svizzero di Lucerna ; il motivo di tanta sorpresa è stato l’apprendere che esisteva un nuovo strumento capace di ottenere una immagine di quasi tutta la retina in tempi rapidi e senza l‘uso di colliri midriatici per indagare il fundus oculare,così ci siamo attivati e raccolto le necessarie informazioni sulle peculiarità di questo strumento
Lo strumento in questione si chiama optomap, progettato nel 1990 da Douglas Andersen, padre di un bambino che a 5 anni perse la vista da un occhio per un distacco di retina non diagnosticato nonostante i tradizionali controlli.
Lo strumento permette un esame della retina non invasivo; utilizza un laser verde a bassa potenza, per una scansione digitale dell’80% del campo retinico in ¼ di secondo; l’immagine ottenuta può essere processata con opportuni filtri (canali colore: rosso per i vasi,verde per i tessuti) ed elaborati i relativi istogrammi viene raggiunta un’alta definizione digitale il cui risultato è una straordinaria visione topografica dell’anatomia della retina e delle relative alterazioni
L’oftalmoscopia diretta permette la visualizzazione di un 10% del fundus
Una fotocamera retinica permette l’acquisizione di un 30% del fundus con la necessità di numerosi altri scatti per arrivare a indagare un 60%
L’oftalmoscopio binoculare indiretto è uno strumento che si avvale di una fonte di luce, di una lente per ingrandimenti aggiuntiva, della dilatazione pupillare e di varie posizioni dello sguardo per indagare i quadranti periferici , raggiunge quasi il 100% del campus oculi
L’oftalmoscopio optos permette di ottenere una visuale di 200°,data dalla elaborazione di immagini acquisite da uno specchio ellissoidale con due punti focali di cui uno virtuale intraoculare,senza dilatazione pupillare, strumento versatile per ottenere una migliore visualizzazione, anche in aggiunta alla dilatazione pupillare, e soprattutto in bambini, soggetti non collaboranti o soggetti fotosensibili per problemi retinici
L’alta definizione delle immagini ne permette l’uso negli studi dinamici come nella angiografia retinica con fluoresceina per la contemporanea visualizzazione della periferia e della regione centrale della retina
L’innovativa, semplice e veloce modalità di scansione dell’oftalmoscopio optos permette di ottenere l’acquisizione dell’immagine del fundus “fotografando” l’occhio del paziente, non essendo previsto l’uso di colliri midiratici viene definita la procedura come “NMDRI” o nonmydriatic digital retinal immaging, ciò rende l’oftalmoscopio optomap uno strumento molto versatile sia per lo screening di soggetti a rischio sia per lo studio di patologie retiniche la tecnologia di acquisizione di immagini dell’optomap ha inaugurato una nuova generazione di strumenti diagnostici a tecnologia laser abbinata all’alta definizione della elaborazione digitali delle immagini che permettono l’identificazione di anomalie vascolari e strutturali anche allo stadio iniziale,ne fanno parte le nuove “fundus camere” “SLO” e”OCT” non midriatiche
Ci auguriamo che in futuro l’oftalmoscopio tipo o derivato dall'optomap possa essere impiegato anche per lo studio di altre patologie o disordini strutturali del vitreo come testimonia la nitidezza dei particolari di queste immagini che evidenziano due alterazioni del gel vitreale rilevate con questa metodica
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