Studio di Biologia Cellulare
Con la recente conclusione del congresso internazionale di biochimica, si è avuta l’occasione di interessanti scambi di opinioni tra il Dr Massimo Caruso, responsabile della sezione di Citofluorimetria e Immunologia dell’Istituto IRMA di Acireale, e il Direttore Scientifico, sulla probabile alterazione dei processi metabolici delle cellule vitreali, produttrici di acido ialuronico, sostenua da alterazioni strutturali di mediatori intercellulari.
Elaborata questa ipotesi è stata sottoposta al parere del Dr Giovanni Tringali,Direttore dell’Istituto di Ricerca Medica e Ambientale ,istituto iscritto all’Albo Nazionale dei Laboratori di Ricerca, ottenuta la sua autorizzazione si è messo a punto un nuovo progetto di studio.
Descrizione del progetto
Molti autori considerano la corteccia vitreale posteriore il “ centro metabolico” del vitreo per la presenza degli ialociti contenuti nella struttura corticale
durante l’embriogenesi si sviluppano 2 tipi cellulari:
il 90% delle cellule vitreali corticali sono ialociti distribuiti nella regione della basee del polo posteriore il 10% delle cellule vitreali sono fibrociti o cellule gliali
Già nel 1850 ad opera di Duncan e Schwalbe si ipotizzò la loro responsabilità nella sintesi vitreale e la funzione fagogitaria per la loro origine dalle cellule reticolari del midollo osseo nel 1968, Jacobson aveva dimostrato la presenza di enzimi necessari alla sintesi dell’acido ialuronico e Ayad e Weiss nel 1984 la presenza di vari tipi di collagene dentro e contigui alle cellule la presenza di vescicole di pinocitosi (dove si assorbono e metabolizzano le sostanze) e di recettori di membrana in grado di legare le IgG e il complemento dimostravano la natura fagocitaria degli ialociti. Nel 1964 Balazs , aveva proposto la funzione di sintesi delle glicoproteine della matrice in condizione di quiete ,con il riassorbimento e la riutilizzazione di queste sostanze attraverso la pinocitosi, e la funzione immunocompetente con l’attività fagocitaria in risposta a stimoli nocivi e a flogosi
partendo da questi presupposti il progetto di studio mira a verificare la possibile alterazione metabolica delle cellule vitreali a causa di una perdita della comunicazione intercellulare e prevede tre fasi di studio
I fase
Creazione di una coltura cellulare di ialociti da vitrei di cavie
Ricerca della presenza di alcuni recettori importanti nella patogenesi degenerativa
(come il recettore per il TNFa o per il glutammato)
test per l’eventuale presenza e ruolo della proteina Cx43 importante mediatore delle strutture intercellulare
II fase
Studio del comportamento cellulare degli ialociti indotto dal danno prodotto da vari stimoli (sostanze flogogene,stress ossidativi da radicali liberi ,raggi UV e sostanze foto-sensibilizzanti) in rapporto alla produzione di acido ialuronico.
eventuali modificazioni delle proteine di connessione intercellulari indotte dal danno esogeno
funzionamento dei canali ionici in particolare del calcio (un aumento di calcio si è osservato in concomitanza con la formazione di miodesopsie)
III fase
Studio genetico della popolazione cellulare di ialociti
Situazione del progetto
Il progetto non è ancora partito, è stata ultimata la stesura relativa ad una prima bozza del progetto di ricerca da titolo:
“Conseguenze del danno cellulare indotto su ialociti in coltura nella alterazioni del vitreo”
Scarica descrizione completa del progetto
Sono ora in esame le modalità per il reperimento dei fondi necessari al moenmnto individuate nelel seguenti opportunità:
2) Studio di biologia cellulare (in fase iniziale)
3) Osservazione di uno studio clinico di un nuovo strumento presso il policlinico Gemelli di Roma