NE VALE LA PENA? E' VERAMENTE LA SOLUZIONE AL NOSTRO PROBLEMA?
Bene, abbiamo discusso in modo piuttosto ampio della vitrectomia e dei suoi rischi, resta ora da vedere se essa rappresenti una soluzione praticabile al nostro caso.
Senz'altro, essa e', attualmente, l'unica terapia realmente risolutiva ed efficace che la Medicina può realmente proporre ad un sofferente di miodesopsie debilitanti. Resta il fatto che però, a causa delle possibili complicazioni, non ultima la 'certezza' di cataratta, la quasi totalità dei chirurghi e' restia se non assolutamente contraria a questa pratica.
Non dimenticate che, in un epoca di chirurgia estetica perfino per gli animali domestici (!), non e' ancora accettato come sentimento comune che le miodesopsie possano diventare una patologia realmente debilitante e non semplicemente il sintomo 'benigno' di eventuali malattie sottostanti, e che le persone sofferenti di questo problema spesso non trovino nemmeno il conforto nell'empatia del medico e debbano spesso essere visitati da molti oculisti prima di trovarne uno disposto ad operare.
Per la verità, negli ultimi cinque anni questa tecnica chirurgica ha fatto passi da gigante e ora l'utilizzo della stessa per casi di miodesopsie debilitanti sta diventando pratica abbastanza comune, anche se non frequentissima.
Ovviamente il problema sostanziale e' che, una volta individuato il chirurgo e discussi gli ovvii rischi, spesso indipendenti dalla bravura e dall'esperienza del medico ed intrinseci nell'intervento stesso, resta al paziente accettare di buon grado le eventuali complicazioni che tale operazione può comportare, nel caso peggiore.
E' proprio questo il problema: potremmo uscire da tale intervento con la vista rovinata, paradossalmente rimpiangendo quello che abbiamo ora.
Di fronte a tale inquietante scenario e' ovvio che noi tutti chiediamo a gran voce una presa di posizione concreta ed efficace della Ricerca medica, affinché, fra le altre cose, le persone spesso disperate e disposte a tutto pur di riavere la vista che avevano, non cerchino l'immediata risoluzione dei loro problemi nella vitrectomia, non consapevoli dell'irreversibilità dei danni che questo può comportare.
Ancora una volta, esiste, nel quasi totale disinteresse della classe medica una colpevole responsabilità, oltre che nell'attuale mancanza di soluzioni 'praticabili' per il nostro problema, che, ammettiamo, potrebbero non essere così facili da trovare, ma addirittura nell'assenza di una posizione comune nei confronti della vitrectomia per i 'floaters'. Cio' e' molto grave perché carica di uleriori responsabilita' il paziente che chiede a gran voce tale soluzione, liberando, ancora una volta, la Medicina ufficiale da prendere una posizione comune, come esiste per molte altre malattie.
Si, probabilmente questa 'posizione ufficiale' della Medicina si legge nelle parole dei molti oculisti che ci visitano: non esiste soluzione. Ma e' anche vero che molta gente vitrectomizzata per i corpi mobili ora vive una vita tranquilla, senz'altro migliore di quella che noi sofferenti stiamo vivendo.
Se a questo aggiungete che spesso abbiamo sentito dire a oculisti luminari internazionali che su 10 pazienti che visitano, 6-7 si presentano per problemi più o meno gravi di miodesopsie: di fronte a tale evidenza di fatti sembra impossibile che non venga affrontato tale problema con più responsabilità.
Alla luce di tutto questo, e' ovvio che si tratti di una decisione da non prendere con leggerezza, probabilmente da maturare negli anni, dopo un'adeguata documentazione e dopo aver sentito molte campane. Anche perché, ribadiamo, non e' facilissimo trovare un chirurgo disposto a fare una vitrectomia in queste condizioni, per quanto abbiamo potuto discutere in precedenza.
E' chiaro che e' nostro dovere e nostro DIRITTO a questo punto chiedere una cura meno invasiva, più sicura per le miodesopsie, ma, ovviamente, questo sara' un percorso lungo e irto di difficoltà, prima fra tutte convincere i medici che e' assolutamente un problema serio e che va affrontato di conseguenza.
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