FUTURO
Al di la' delle ricerche espressamente dedicate all'approfondimento dello studio dei corpi mobili vitreali, con l'obiettivo di individuare una cura non-invasiva, la più promettente linea di ricerca che dobbiamo seguire e' sicuramente quella delle evoluzioni della vitrectomia: questo intervento, nato all'inizio degli anni '70, si è evoluto in maniera significativa in questi anni fino a diventare il secondo intervento oculistico praticato, dopo l'intervento di cataratta (ed esclusi gli interventi di chirurgia refrattiva).C'e' da sperare che il vorticoso progredire della tecnica della vitrectomia, nonche' potenziali rivoluzioni in atto possano avere delle ricadute positive per il nostro problema, eventualmente riducendo se non eliminando del tutto alcuni dei rischi prima elencati.
Citiamo, per concludere, alcune linee di ricerca seguite oggigiorno per l'evoluzione della tecnica chirurgica: molto promettenti sono gli studi sulle 'vitrectomie enzimatiche', ovvero sulle vitrectomie realizzate mediante enzimi che sciolgono chimicamente il vitreo, nonche' sulle 'vitrectomie assistite da enzimi', di cui parliamo diffusamente nella sezione 'enzimi' di questo sito.
Altro studio importante che e' in corso e' relativo alla ricerca di sostituti sintetici del vitreo, che abbiano le stesse proprietà ottiche e meccaniche del vitreo rimosso.
Ma la vera rivoluzione sarà scoprire il meccanismo per cui si sviluppa la cataratta e verificare se sia o meno un problema tecnologico oppure una conseguenza intrinseca della tipologia di intervento. Pensiamo che, ridotti al minimo gli altri rischi, per gli individui giovani, che sono spesso i piu' colpiti, anche in termini psicologici dal problema, resta questo forte deterrente nei confronti dell'intervento.
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